La prevenzione parte dalla tavola
La fame nervosa: di cosa si tratta e come contrastarla
A cura di Gaetano Pacifico
A tutti noi sarà capitato, talvolta, di essere sovrappensiero o sotto stress e di placare queste sensazioni di disagio mangiando oltre misura, ingurgitando spesso cibo spazzatura o comunque poco salutare.
Con l’espressione “fame nervosa” si intende proprio questo tipo di situazione, il più delle volte passeggera e legata a momenti particolari della propria vita, in cui un soggetto, per diverse ragioni, assume ingenti
quantità di cibo senza in realtà averne necessità, in quanto vittima di un particolare malessere emotivo.
Alla base della fame nervosa, che dagli esperti del settore nutrizionistico viene definita eating emozionale, possono esserci diversi fattori, anche se i due principali hanno natura o biologica o,
nella stragrande maggioranza dei casi, psicologica.
Da un punto di vista biologico, potrebbe essere un potenziale malfunzionamento dell’ipotalamo a scatenare questo senso di fame perenne e incontrollata, poiché questa parte del cervello presenta dei particolari recettori
deputati a regolare il senso di sazietà, che, se non attivati correttamente, non invierebbero i giusti segnali.
Ma, il più delle voltecome precedentemente accennato, la fame nervosa è dovuta a problematiche di natura psicologica, come ansia, depressione, tristezza, noia, angoscia, solitudine o tensione che,
oltre ad essere dei veri e propri macigni sul cuore, possono influire in maniera negativa sul benessere mentale, innescando delle reazioni indesiderate.
Durante queste fasi di fame nervosa tendiamo a consumare cibi non propriamente salutari, come dolci, gelati, snack molto salati e bibite gassate, che alla lunga potrebbero provocare problemi di salute.
La domanda giusta da porsi in queste circostanze diventa, quindi, soltanto una: come è possibile contrastare e combattere la fame nervosa?
Innanzitutto, dopo aver cercato di comprendere i motivi del proprio malessere, bisognerebbe attuare un cambiamento del proprio stile di vita, iniziando a praticare esercizio fisico in maniera costante, oltre a dover rivedere
il proprio stile alimentare, assumendo cibi utili a ridurre il proprio senso cronico di fame, come legumi, cereali, frutta e pesce azzurro, evitando di mangiare in maniera eccessivamente rapida, masticando lentamente e
assaporando il cibo.
Inoltre, una respirazione più intensa, di natura diaframmatica, può rappresentare un metodo alternativo per l’insorgere della fame compulsiva, perché aiuta a rilassare i muscoli dell’addome e a riflettere su ciò che si fa.
Anche bere la giusta quantità di acqua può rivelarsi una valida soluzione per contrastare l’eating emozionale, perché l’acqua garantisce una idratazione costante e un maggiore senso di sazietà.
Questi piccoli ma fondamentali accorgimenti, uniti ad una elevata forza di volontà e alla propria applicazione mentale, garantirebbero risultati importanti nell’arco di poco tempo e aiuterebbero davvero ad uscire da
determinate situazioni spiacevoli non solo per il nostro benessere psicologico, ma anche per la nostra salute fisica.
Se nonostante li sforzi non si riesca a placare questo atteggiamento errato nei confronti del cibo, sarebbe necessaio rivolgersi ad uno spec per farsi accompagnare, insiame al nutrizionista in un percorso utile a modificare
il prorpio atteggiamento compulsivo nei confronti del cibo.
Fonti::
https://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/fame-nervosa.html
http://www.ilgiornale.it/news/salute/fame-nervosa-combattere-modo-naturale-lappetito-compulsivo-1570219.html
https://www.vanityfair.it/benessere/dieta-e-alimentazione/2018/07/31/fame-nervosa-10-cibi-che-aiutano-placarla
https://www.melarossa.it/dieta/trucchi-psicologia/fame-nervosa-tutti-trucchi-combatterla/